La STORIA DI SAN
GIUSEPPE DA COPERTINO a cura di MAURIZIO
LEO (I QUADERNI DEL BARDO) sarà presentata il 21 febbraio 2015 ore 19,00 presso
Libreria Bookish in Via Cesare Battisti 22 (Lecce). Interverranno Maurizio
Nocera, Alessandro Laporta, Mario Cazzato, Anastasia Leo (redazione I Quaderni
del Bardo), Ludovica Leo (social media communications de I Quaderni del Bardo),
Stefano Donno (co-direttore editoriale de I Quaderni del Bardo).
“Quasi tutte le biografie
fondamentali del Santo, dal Nuti al Rosmi, dal Roncalli al Bernini, dall'Agelli
al Montanari, per limitarci alle "classiche", sono opera di studio ed
erudizione, testimonianze di una vita esemplare vista da uomini di fede e di
chiesa, documenti tesi ad illustrare il cammino che dalla beatificazione portò
alla santificazione, monumenti insomma che la cultura del tempo, quella che
disponeva degli strumenti idonei e sapeva farli ben funzionare, realizzò nel
migliore dei modi e ad futuram rei memoriam. Ma chi in questi 400 anni
trascorsi dalla Sua nascita (1603-2003) ne ha fornito un'immagine, come dire,
dalla "Sua" parte? Cioè raccontando, oltre i luoghi diventati ormai
comuni del "boccaperta", dei voli e delle estasi, del patronato degli
studenti, il Giuseppe visto dai suoi simili, dai contadini e dai mercanti, dai
paesani e dai forestieri, dalle donne e dai bambini? Se si fa eccezione per
alcuni autori, limitandoci al secolo appena finito ed al circoscritto spazio
della letteratura - mi riferisco alla ormai riconosciuta triade italiana
composta da Ignazio Silone, Vittorio Bodini e Carmelo Bene che rappresentano il
romanzo la poesia e il teatro- ben poco rimane ed il panorama appare alquanto
desolato e sconfortante, anzi il confine della dissacrazione, spesso e
volentieri oltrepassato, li identifica ormai con gli scomodi, una sorta di enfer
posto agli antipodi da cui è
difficile toglierli e che per essere forse eccessivamente caricato, non rende
certo un buon servizio alla ricostruzione di quella particolare condizione in
cui visse il Santo. Manca insomma la
controparte, manca una via di mezzo, di facile accesso per tutti ed affidabile
per i contenuti, che consenta il giusto approccio e garantisca una percorrenza,
se così si può dire, persino gradevole.” (dalla
prefazione di Alessandro Laporta) .
E’ questo forse un
piccolo ma significativo tassello che ci parla del Santo dei Voli in una
maniera altra, più lirica forse, ma non meno incisiva delle altre importanti
narrazioni su San Giuseppe. Una storia divisa in tre parti, che scandisce
ritmicamente i fatti salienti della vita di Giuseppe: l'infanzia e la
giovinezza fino alla vocazione ed all'accettazione nell'Ordine; il periodo
della maturità dal primo volo al processo napoletano, ai due incontri col Papa;
gli ultimi eventi fino alla morte, introdotti dall'invocazione alla Musa da
parte dell'autore ("O cara Musa mia apri li porte")
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